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Nel Dicembre 2008 la società Ecoambiente S.r.l. ha presentato un: “Progetto Integrato Per La Bonifica Dell’area Di Borgo Montello”.
 Le motivazioni di tale dell’intervento sono riconducibili allo studio svolto da Arpa Lazio che ha riscontrato concentrazioni ritenute anomale di alcuni composti come ferro, manganese e altri nella falda presente nell’area delle discariche di Borgo Montello. L’indagine di Arpa Lazio ha verificato che “ Il sito delle discariche di Borgo Montello costituisce un unicum con ripercussioni sulle
caratteristiche della falda soggiacente il sito.” L’origine di tale condizione è riconducibile ai primi invasi di rifiuti realizzati nel sito (denominati S0, S1 e S2) e non conformi alla normativa attualmente vigente, tutti i successivi, infatti, sono stati realizzati a norma di legge e correttamente collaudati. La soluzione proposta da Ecoambiente garantisce il risanamento della falda con interventi articolati in più fasi di trattamento “in situ” successive, l’esecuzione eventuale di ciascuna fase è legata ai risultati ottenuti nella precedente, così da garantire, sino dalla prima fase, il recupero dell’area. L’intervento è articolato nelle seguenti componenti:
␣ trattamento chimico in situ delle acque di falda
␣ realizzazione di una barriera idraulica
␣ realizzazione di un setto plastico, dotato di una sezione permeabile reattiva

 

FASE 1 – Trattamento chimico in situ delle acque di falda L’intervento consiste nella “demolizione chimica ossidativa” degli inquinanti mediante immissione direttamente nelle acque    sotterranee,    di    agenti inertizzanti in grado di interagire con le sostanze inquinanti (organiche e inorganiche) presenti nella falda. Il processo ossido-riduttivo in-situ sarà realizzato mediante immissione in falda di Acqua Ossigenata a titolo noto, addizionata con Acido Ossalico o Citrico. L’immissione nelle acque di falda avverrà utilizzando i piezometri esistenti nell’area.

FASE 2 – Realizzazione di una barriera idraulica, costituita da una serie di pozzi posti, tale fase verrà messa in atto nel caso in cui non si riscontrino miglioramenti con la fase 1. Verrà realizzata una nuova cinturazione di pozzi di del tipo Norton, atossici di diametro interno di 110 mm. Il compito della barriera idraulica sarà di emungere la falda e avviarla ad un trattamento esterno prima di reimmetterla per mezzo dei pozzi posti a valle già presenti nell’area.

FASE 3 – Realizzazione di un un setto plastico, dotato di una sezione permeabile reattiva.
In ultima istanza verrà realizzato un diaframma plastico attestato nelle argille di base con lo scopo di consentire il completo isolamento   del sito e il convogliamento delle acque di falda verso un’area permeabile reattiva per la rimozione di ferro e manganese presenti nelle acque ( tecnica detta “Funnel and gatg”).
Il diaframma sarà costituito da setti realizzati in cemento-bentonite con immersi fogli di HDPE di 2 mm di spessore.

Il Comune di Latina, nell’anno 1995 avviò un programma di indagine per la caratterizzazione della discarica S0.
Vennero    condotte    delle    indagini magnetometriche con la misura della componente    verticale    del    campo magnetico terrestre e del gradiente magnetico verticale, che evidenziarono la presenza di anomalie magnetiche.
Nel luglio 2009, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia unitamente ad ARPA Lazio ha eseguito dei rilievi magnetometrici nell’area di discarica S0, che hanno confermato la presenza di tre anomalie magnetiche dovute alla presenza di diversi oggetti ferromagnetici. Nella conferenza di servizi del 22 ottobre 2009 si è deciso di procedere alle attività di investigazione diretta sulle masse metalliche, attraverso scavi nelle zone del corpo della discarica S0 ove sono state localizzate le anomalie magnetiche.

 

Nel luglio del 2010 il comune di latina in collaborazione con la società Ecoambiente ha presentato un “Piano operativo d’Indagine” redatto con la finalità di stabilire le modalità di scavo nelle aree caratterizzate dalla presenza delle anomalie magnetiche e l’eventuale messa in sicurezza delle stesse, nonché di determinare le necessarie misure di sicurezza da adottare durante le operazioni previste. L’intervento si articola in più fasi:
FASE 1: Realizzazione servizi ed opere accessorie:

a) Allestimento area cantiere: verrà realizzata e attrezzata l’area di cantiere;

b) Realizzazione della viabilità di collegamento;

c) Allestimento aree di deposito temporaneo dei terreni prodotti dalle attività di scavo;
FASE 2: Verranno indagate progressivamente le 3 anomalie magnetiche partendo dalla zona A; solo al termine dell’intera procedura relativa alla zona A si passerà alla zona B e infine alla C.

a. Rimozione del terreno sovrastante le masse metalliche mediante uno scavo di avvicinamento effettuato con mezzi meccanici e scavo a mano nella prossimità delle animalie;

b. Individuazione e caratterizzazione analitica delle masse metalliche;

c.  Eventuale rimozione delle masse metalliche;

d. Ripristino della situazione originaria.

Al completamento delle indagini sulle anomalie magnetiche e della bonifica del sito verrà realizzato il capping definitivo dell’invaso S0. Il profilo attuale dell’invaso verrà riprofilato per realizzare l’impermeabilizzazione superiore, a norma di legge.

Le funzioni che il sistema multistrato assolverà sono: prevenire l’infiltrazione delle acque meteoriche all’interno dell’ammasso riducendo (fino ad annullare) la formazione e la produzione del percolato; prevenire la fuoriuscita di contaminanti a seguito di fenomeni di diffusione capillare attraverso il terreno soprastante; consentire il recupero dell’area e la sua reintegrazione paesaggistica mediante interventi di sistemazione.